L’utilizzo quotidiano dei device - ossia computer, tablet, smartphone - ci ha trasformato in una generazione che “guarda da vicino”. Sui mezzi pubblici, mentre si cammina, nei bar, sotto l’ombrellone… i nostri sguardi sono ipnotizzati da questi dispositivi.
E tutto questo “guardare da vicino” non è privo di conseguenze per i nostri occhi perché i dispositivi digitali ci rendono molto più esposti alla luce blu, che può avere effetti negativi per la nostra vista quali affaticamento e alterazione del ritmo del sonno.
Nell’arco della giornata i nostri occhi sono continuamente esposti alla luce, quando siamo all’aperto, ma anche in ambienti chiusi.
In interni, la luce blu è emessa da alcune fonti artificiali che si trovano comunemente negli ambienti chiusi, ad esempio alcune luci artificiali come quelle a LED, le lampade ad alogenuri metallici e in particolar modo dagli schermi dei dispositivi digitali.
L’effetto dell’esposizione ai raggi UVA e UVB e alla luce blu può generare fastidi agli occhi e provocare l’insorgenza di patologie oculari.