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QUAL È LA MIGLIORE LENTE A CONTATTO? È DAVVERO POSSIBILE DEFINIRLO?

Qual è la migliore lente a contatto? È davvero possibile definirlo?

ll Dott. Gian Luca Verrenti, laureato in Ottica e Optometria all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e tra i vincitori del premio VisionOttica Award 2023, ci racconta come si può definire la migliore lente a contatto per le tue esigenze.

Si avvicinano le tue vacanze e, preso da mille impegni organizzativi, ti sei dimenticato di ordinare le lenti a contatto che utilizzi abitualmente. Non potendone fare a meno, decidi di rivolgerti al tuo ottico optometrista di fiducia chiedendogli: "Puoi darmi la lente a contatto più simile, più idratata, che fa passare più ossigeno?".   Quante volte ti è capitato di chiederlo o magari stai pensando di farlo? Approfondiamo insieme le differenze e in base a quali parametri si distinguono le lenti a contatto, tra i vari marchi e modelli:

  • Curva base (BC): rappresenta il raggio di curvatura della superficie posteriore della lente, quella che si adatta alla cornea. La nostra cornea non è una superficie sferica ma, andando verso la periferia, tende a diventare sempre più piatta, possedendo un valore di eccentricità. La porzione posteriore della lente quindi, per adattarsi il più possibile alla cornea, è caratterizzata da diverse curve. Il valore indicato sulla confezione rappresenta solitamente solo la prima curva centrale, senza riferimento a quelle periferiche. Pertanto, anche se varie lenti a contatto possono avere lo stesso valore di curva base, il loro appoggio effettivo sulla cornea può essere molto diverso!
  • Diametro (DIA): rappresenta la grandezza della lente. I bordi di una lente a contatto morbida appoggiano sulla congiuntiva, la membrana trasparente che ricopre la sclera dell’occhio. Il diametro deve essere maggiore della grandezza della cornea di una quantità minima ben precisa. Anche questo è un valore da considerare per ottenere un buon comportamento della lente.

Ma quindi, come può essere il “comportamento” di una lente a contatto?

I valori di curva base e diametro vengono scelti dall’ottico optometrista sulla base di mappature corneali effettuate con strumenti specifici. Senza conoscere la morfologia della nostra cornea, un valore non adatto potrebbe caratterizzare una lente che si muove troppo o che si muove poco o per nulla, rischiando uno scarso ricambio lacrimale sotto la lente.

Bisogna considerare anche che tutte le lenti disponibili in commercio sono caratterizzate da parametri geometrici calcolati su valori corneali medi della popolazione. Non è raro, quindi, trovarsi con valori corneali leggermente al di fuori di questi range, necessitando pertanto di lenti a contatto realizzate con parametri completamente personalizzati.

Altri parametri importanti sono:

  • Modulo di elasticità: indica quanto rigida è una lente alla deformazione e quindi la sua capacità di adattarsi alla superficie corneale.
  • Trattamenti superficiali: permettono di variare la bagnabilità della lente, riducendo la sua disidratazione nel tempo.
  • Materiale: i materiali delle lenti a contatto si suddividono in due macro gruppi: idrogel e silicone idrogel. La principale differenza è che i materiali in idrogel hanno un’elevata percentuale di acqua, una più ridotta permeabilità all’ossigeno e un minor modulo di elasticità (sono più morbidi), mentre quelli con l’aggiunta di silicone hanno una percentuale d’acqua ridotta a favore di una maggiore permeabilità all’ossigeno e un modulo di elasticità maggiore (sono più rigidi).

 Ci sono ancora tante altre valutazioni e considerazioni da fare su questo argomento. Queste rappresentano solo alcune delle caratteristiche più importanti che permettono di distinguere una lente a contatto da un’altra. Pertanto, se stai pensando di approcciarti per la prima volta al mondo delle lenti a contatto o hai bisogno di sostituire quelle che usi abitualmente, rivolgiti al tuo ottico optometrista di fiducia per effettuare i controlli necessari e trovare la lente migliore per le tue esigenze.

 

 

Gian Luca Verrenti