La conoscenza che gli stessi astigmatici hanno in merito a questo difetto visivo è molto vaga e fumosa. Comprensibile, dal momento che per spiegarla adeguatamente si devono prendere in considerazione concetti come la forma della cornea e i punti focali.
La cornea è una calotta trasparente che copre l'iride e la pupilla ed è l'elemento più importante ai fini della formazione delle immagini sulla nostra retina, ossia il tessuto nervoso che si trova in fondo all'occhio e che trasmette gli stimoli visivi al nostro cervello.
Se questa calotta è sferica allora forma solitamente un solo punto focale e, se questo ricade precisamente sulla retina, le immagini percepite sono precisamente a fuoco. In questo caso parliamo di occhio emmetrope, ossia che ci vede bene. Diversamente, se il punto si forma davanti alla retina, allora siamo in presenza di miopia; se si forma oltre, invece, si tratta di ipermetropia.Tuttavia la cornea non sempre è sferica ma piuttosto torica, ossia presenta un raggio di massima curvatura e uno di minima e quindi ha poteri di rifrazione diversi. Ciò significa che i raggi che oltrepassano la cornea non riescono a focalizzarsi in un solo punto ma creano due linee focali ortogonali, ossia che formano fra loro un angolo di 90°. Di conseguenza, l'occhio è astigmatico. Lo spazio che separa queste due linee determina l'entità dell'astigmatismo e la direzione dei due raggi di curvatura determina l'asse.