La prima e fondamentale differenza tra ipermetropia e presbiopia è che quest'ultima è causata dal naturale processo di invecchiamento dell'occhio, quindi è inevitabile e prima o poi ogni persona diventerà presbite.
Questo difetto visivo influenza la visione da vicino perchè va a colpire tutto l'apparato che è coinvolto nel processo di accomodazione, ossia la messa a fuoco degli oggetti nel passaggio dal lontano a distanze più ravvicinate. L'accomodazione è possibile perché all'interno dell'occhio è presente una lente, il cristallino, che viene contratto dall'azione dei muscoli ciliari; questa contrazione fa cambiare il punto di messa a fuoco dell'intero occhio e ti consente di vedere nitidamente oggetti che si trovano a 3 metri, 1 metro o anche 40 centimetri!
La minima distanza di messa a fuoco dipende dalla capacità di contrazione dei muscoli ciliari: pensa che questa inizia a ridursi fin dall'età adolescenziale, ma inizia a dare sintomi intorno ai 40-45 anni. Il blocco totale dell'accomodazione avviene intorno ai 60 anni.
Il sintomo principale è la difficoltà a mettere a fuoco le scritte su giornali, libri e dispositivi elettronici, insieme alla tendenza ad allontanare tutti questi oggetti per vederli un po' più nitidamente. Oltre a questo si verifica una pronunciata stanchezza oculare dopo lunghi periodi di visione di oggetti ravvicinati e mal di testa a fine giornata.
La presbiopia non è un difetto visivo esclusivo: se sei già miope, ipermetrope e/o astigmatico diventerai comunque presbite con l'andare dell'età, e quindi dovrai munirti di una correzione in grado di risolvere entrambi i difetti.